Leggo sul Messaggero Veneto di oggi a pag 8 che il vescovo di Trieste avrebbe scritto nel suo manuale di comportamento per la nuova generazione di cattolici impegnati in politica quanto segue:
“Tra un partito che contemplasse nel suo programma la difesa della famiglia fondata sul matrimonio e il cui segretario fosse separato dalla moglie e un partito che contemplasse nel programma il riconoscimento delle coppie di fatto e il cui segretario fosse regolarmente sposato, la preferenza andrebbe al primo partito.”
Strano.
Io ricordavo di aver letto questo:
“Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: ‘Figliolo, va’ a lavorare nella vigna oggi’. Ed egli rispose: ‘Vado, signore’; ma non vi andò. Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa. Egli rispose: ‘Non ne ho voglia’; ma poi, pentitosi, vi andò. Quale dei due fece la volontà del padre?”
Certo, non è proprio la stessa cosa e poi il secondo brano non è tratto da un manuale, ma è parola di uno un po’ più autorevole… o almeno così dovrebbe credere anche il vescovo di Trieste.
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