Segreteria PD FVG

Ieri sera, durante l’assemblea del partito, ho confermato ufficialmente la mia disponibilità a candidarmi come segretario. L’ipotesi era già uscita sui giornali locali ed ho pensato che fosse corretto comunicare al massimo organo del partito che quell’ipotesi era fondata.
Anche così, io credo, si cambia verso.
C’è un numero che mi ha colpito particolarmente in questi giorni ed è il 5%. È la percentuale degli italiani che, negli ultimi sondaggi, dichiarano di avere fiducia nei partiti. Da anni ripeto nelle assemblee che il Partito Democratico ha un tesoro enorme, l’entusiasmo del popolo delle primarie, e ogni volta noi dilapidiamo quel tesoro. In questi anni ho visto troppe volte i nostri elettori e i nostri militanti tornare ai banchetti e darci fiducia e poi, dopo qualche tempo, perderla di nuovo.
Questa volta non deve essere così!
Con le primarie dell’8 dicembre 2013 e la fantastica vittoria di Matteo Renzi, è iniziata una sfida bellissima, quella di portare a compimento un progetto di rinnovamento del Paese in cui tantissime persone credono e ancora di più sperano. Un progetto per cui lavoro da anni, da quando appoggiai la candidatura di Debora Serracchiani prima a segretaria cittadina e poi regionale del PD, fino alle campagne elettorali per Matteo Renzi nel 2012 e nel 2013.
Ogni volta ho sentito la volontà chiarissima dei nostri iscritti e dei nostri elettori di avere un partito veramente democratico ed è per quello che voglio continuare a lavorare. Un Partito aperto, che cerca di coinvolgere le persone, che non ha paura di avere “concorrenti” in gamba al suo interno. Un Partito di centrosinistra che sia percepito come utile alla società, e non a pochi “eletti”, un posto dove chi vuole dare una mano è messo in condizione di farlo, un posto dove chi ha bisogno d’aiuto possa trovare persone che si interessano alla sua condizione e che possano dare una risposta soddisfacente alle sue domande. Un Partito che è scuola e selezione di classe dirigente, dove il ricambio è continuo, perché senza ricambio l’azione politica si indebolisce e noi abbiamo bisogno di partiti forti e che in virtù di quella forza possano lavorare per il bene comune. E quando parlo di ricambio non intendo una banale questione anagrafica, ma ricambio di forze, energie, idee, entusiasmo e tutto questo lo si trova ad ogni età.
Il Partito Democratico ha enormi potenzialità. L’idea di un partito che al suo interno abbia le strutture tipiche della democrazia è grandiosa. È una palestra perfetta per chi vuole occuparsi della cosa pubblica. Dobbiamo farla funzionare meglio, però!
Deve esserci maggiore coordinamento e comunicazione tra i vari organismi e tra gli eletti a tutti i livelli, come pure serve maggiore programmazione e tempi adeguati alla discussione. La gerarchia interna ha un senso solo in casi limitati. Il PD deve essere un partito molto più a rete che piramidale. Deve liberare le energie e le idee, non controllarle!
Il PD deve essere un partito moderno, che conosce e sa usare le nuove tecnologie. Non intendo che tutto debba svolgersi sul web, so bene che molti iscritti non hanno dimestichezza con le tecnologie della comunicazione, ma un PD che vuole cambiare l’Italia, che deve preparare la nuova classe dirigente, non può prescindere dal saper utilizzare efficacemente anche, sottolineo anche, le nuove tecnologie, perché sono un modo per allargare la partecipazione e il confronto e se un partito perde l’occasione di far partecipare le persone, che partito democratico è?
Non il mio…
Il PD del Friuli Venezia Giulia ha una responsabilità in più, perché il nostro governo e la nostra coalizione è stata voluta dagli elettori. Con il voto hanno chiaramente scelto un programma che è stato lungamente discusso e costruito insieme ai vari portatori d’interesse. Ora il partito deve aiutare il governo regionale nella realizzazione di quel programma, coinvolgendo i cittadini, ascoltando e facendosi parte attiva nella proposta di soluzioni che vadano a diminuire le criticità che immancabilmente si riscontrano quando si passa dalla teoria del programma alla sua applicazione. Gli obiettivi politici sono chiari, ma i problemi sono tanti e c’è bisogno di un partito forte che affianchi l’azione di governo e sia in grado di suggerire miglioramenti quando questi sono possibili.
Non so se la mia candidatura sarà unitaria. Chiaramente lo spero e lavorerò per questo, ma sono convinto che anche se non lo fosse, non sarà una tragedia. Certamente il mio ruolo di deputato rende più complicato fare anche il segretario, ma, credo, un buon segretario deve essere consapevole delle difficoltà e affrontarle e sicuramente il limite del tempo è possibile affrontarlo con una buone dose di capacità organizzativa e facendosi affiancare da una buona squadra e in questi anni ho avuto il privilegio di conoscere tante persone in gamba all’interno del partito e spero che vorranno essere al mio fianco ancora una volta.
Quando si avvicinano le primarie c’è chi ha paura di possibili ripercussioni negative sul partito. Io credo che le primarie facciano bene al PD ed è solo il modo che qualcuno ha di interpretarle, come lotta e non come confronto, che può far male.
L’8 dicembre il Friuli Venezia Giulia ha deciso di cambiare verso con Matteo Renzi. Da oggi, ancora di più, vi do la mia disponibilità e chiedo il vostro appoggio per continuare a lavorare a questo magnifico progetto!


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