Troppe volte in politica si confonde l’obiettivo con lo strumento.
Avevo proposto la mia candidatura alla segreteria regionale del PD del Friuli Venezia Giulia perché avevo, ed ho, un obiettivo: voglio che il Partito Democratico funzioni meglio. Voglio che sia in grado di attrarre i giovani e, in generale, le persone che sono disposte, sinceramente, a dare una mano per migliorare il nostro Paese. Voglio che sia più moderno, che guardi al futuro e non al passato, che non abbia paura di ammettere i propri errori, che scelga quello che è meglio per il Paese e non quello che conviene ad alcuni dirigenti.
Per raggiungere quell’obiettivo ho iniziato a fare politica attiva alla fine del 2007 ed è proprio per quell’obiettivo che ho lavorato, e continuo a lavorare, a fianco a Debora Serracchiani e a Matteo Renzi.
Diventare segretario regionale sarebbe stato un ottimo strumento per continuare a lavorare per quell’obiettivo ed è per questo che mi sono candidato.
Non volevo, non voglio, essere il segretario, ma fare il segretario, e per fare il segretario occorre essere in grado di convincere le persone della bontà del tuo progetto e che si possono fidare di te. Nelle scorse due settimane ho provato, ma non sono riuscito a convincerle e allora ho ritenuto che lo strumento migliore per raggiungere l’obiettivo che avevo in mente non sarei stato io, segretario di una parte, ma Antonella Grim, segretaria unitaria.
Ho conosciuto Antonella a Bologna, nel 2011, durante la manifestazione “Il nostro tempo“, con Debora Serracchiani e Pippo Civati. Antonella ed io siamo anche stati colleghi in segreteria regionale insieme a Debora. Mercoledì scorso le avevo chiesto se, nel caso non fossi riuscito a trovare un accordo unitario con Nerio Nesladek e Diego Moretti, sarebbe stata disponibile a candidarsi e lei aveva accettato.
La ringrazio, perché non è e non sarà facile. Ma le assicuro che le sarò accanto,
perché la stimo
e perché, quello che più conta, so che abbiamo lo stesso obiettivo.
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